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Memoria

Il valore della memoria come testo della nostra vita, del nostro presente e del nostro futuro. Un testo già scritto ma al tempo stesso un foglio bianco dove ognuno di noi può comporre gli splendidi versi del suo esistere e farsi cantore della propria unicità. La memoria non è semplice madeleine dal cui sapore scaturisce l’immensa cattedrale del ricordo ma costituisce un tesoro inesauribile di ispirazione per quello che stiamo costruendo “qui e ora”.

Ogni incontro, ogni traccia, ogni piccolo mondo che abbiamo attraversato si fa carne e anima di fronte a noi e ci urla la propria esigenza di essere raccontato affinché non rimanga polvere sepolta nella terra. Ascoltare i sospiri del passato attraverso le testimonianze delle persone che li hanno abitati è fondamentale nel lavoro di trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni .

La narrazione orale dei luoghi della memoria si pone come obiettivo quello di ricreare questi spazi ormai scomparsi e di renderli nuovamente presenti , riaprendo idealmente le vecchie botteghe, ripopolando le piazze ormai vuote e riaccendendo le luci delle case ormai spente. Dove dormono solo macerie e ruderi noi non vediamo la morte ma celebriamo la vita. Il teatro assume tale funzione salvifica, per ridare voce alle ombre del passato ma anche vestirle di una nuova valenza. Queste ombre siamo noi, nascosti tra le rughe dei nostri antenati, tra i ciottoli dei più arcani paesi, tra le parole preziose di antiche leggende, siamo noi che abbiamo vissuto cento mille vite, ci siamo reincarnati in cavalieri, streghe e vagabondi, principesse e musicisti per poi, una volta vestiti di nuovo i nostri panni usuali, divenire strumenti di una missione innata: la testimonianza.

Il passato diventa protagonista e si trasforma in memoria collettiva e condivisa: non per essere contemplato o celebrato come la spoglia immota di qualcosa ormai scomparso, ma al contrario assume il ruolo di maestro di viaggio e luogo di partenza per il mondo di domani.